Qual è la vostra maggior fonte di consumo mediatico? Ormai la maggior parte di noi risponderà: uno smartphone, un tablet, o la classica tv. La tecnologia è una cosa meravigliosa, ma dobbiamo far attenzione a non farci “mangiare” il cervello da essa.
Una cosa è certa: i nuovi dispositivi hanno davvero il potere di cambiare la struttura del nostro cervello.
Nel 2007 , direttore del Trinity College institute of Neuroscience di Dublino ha chiesto a 3000 persone di ricordare alcune informazioni elementari: il loro numero di telefono, il compleanno di un parente, l’indirizzo di casa di un amico e così via.
Al contrario di quello che si crede, le persone più anziane, in questo caso quelle sopra i 50 anni ebbero dei risultati molto migliori rispetto agli under trenta! Questo perché il cervello delle nuove è sempre meno abituato a dover ricordare; per qualsiasi tipo di informazione abbiamo a disposizione Google e i nostri database digitali.
Una serie di studi pubblicati sulla rivista Science ha dimostrato che, posto di fronte a un complesso problema mnemonico, invece di sforzarsi di ricordare, il nostro cervello è ormai indotto a pensare subito alla soluzione Google… non proviamo neppure a sforzarci un po’ per rammentare il nome di una determinata cosa, piuttosto ci diciamo che dobbiamo ricordarci di cercarlo su Google. Facendo così però, la nostra memoria diventa sempre più debole.
La tecnologia continuerà ad aiutarci, ad essere un supporto indispensabile, farà sempre più parte delle nostre vite, ma dobbiamo chiederci se tali cambiamenti siano nel complesso positivi o negativi per le nostre capacità mentali.